giovedì, Dicembre 5, 2024

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Più ombre che luci nel 2025 dell’auto. Ma il rilancio passa per le ibride plug-in

ROMA – Dopo quattro anni travagliati, tra Covid e conflitti militari in Ucraina e Medio Oriente, nel 2025 il mercato mondiale dell’auto sta faticosamente cercando di ritrovare il suo slancio.

Ma gli analisti vedono più ombre che luci.

Tra i più ottimisti si schiera The Economist Intelligence Unit (Eiu), ovvero la divisione dell’Economist dedicata a previsioni e analisi, che stima nel 2025 un mercato mondiale dell’auto in aumento del 2,3%, con vendite che nei 60 mercati più grandi raggiungeranno i 97,2 milioni di unità, superando il record del 2017.

Un traguardo che sarà raggiunto in gran parte grazie ai veicoli elettrici, la cui domanda vedrà un aumento di circa il 16% a 19,4 milioni di unità, confermandosi il segmento con le migliori prestazioni. E questo – sottolinea Eiu – nonostante il freno dell’aumento delle barriere commerciali, che frammenterà anche le catene di fornitura e manterrà elevati i prezzi dei veicoli elettrici.

Una svolta, invece, potrebbe arrivare sul fronte della redditività, che nel 2025 potrebbe essere raggiunta anche da altri costruttori di veicoli elettrici, oltre a Tesla, grazie al graduale aumento delle vendite e alla discesa dei prezzi delle materie prime. Tuttavia i veicoli elettrici rimarranno meno redditizi dei veicoli con motore a combustione interna.

Di tono alquanto diverso è l’analisi dell’agenzia di rating Moody’s, che nel suo ultimo report abbassa l’outlook per l’industria automobilistica globale da stabile a negativo e stima per le vendite del settore un sostanzioso ridimensionamento: dal precedente +1,6% ad uno stitico +0,4% nel 2024 e dal +2,1% ad un più modesto +1,4% nel 2025.

Uno scenario che coinvolgerà tutti i principali mercati dell’auto, Stati Uniti, Europa ed anche Cina, e che porterà ad un taglio dei margini operativi delle case automobilistiche. La bassa crescita dei volumi, infatti, non sarà sufficiente a compensare la pressione sui prezzi generata dall’aumento della concorrenza e dai costi di ristrutturazione dell’industria.

E questo – secondo Moody’s – porterà ad un taglio dei margini operativi che, già in diminuzione nella prima metà del 2024, potrebbero ridursi ulteriormente fino al 7%.

Moody’s non approfondisce il tema dei veicoli elettrici, ma lo fa Standard&Poor’s, che rivede al ribasso le stime sulla quota di mercato dei veicoli a batteria in Europa nel 2025, riducendola al 21% contro il 27% previsto nel primo semestre del 2024. Un dato che mette a rischio il raggiungimento del target di emissioni di CO2 dell’Ue previsto per il 2025, direttamente collegato alla diffusione sul mercato dei veicoli elettrici.

Anche l’altra agenzia di rating Fitch evidenzia la debolezza delle elettriche in Europa, attribuendo proprio al calo della domanda di veicoli a batteria il ribasso a 13 milioni di unità stimato per il mercato dell’auto nel 2025. Al contrario, crescerà la domanda di veicoli elettrici ibridi plug-in e veicoli elettrici ibridi e, da qui al 2026, Fitch prevede una maggiore concorrenza, in questo segmento, dei marchi giapponesi e coreani, grazie alla loro ampia offerta di modelli a prezzo contenuto.

Con la nuova amministrazione Trump, le vendite di veicoli elettrici si ridurranno anche negli Stati Uniti, prevede GlobalData, che stima una diminuzione del 15-20% della loro quota di mercato entro il 2030 rispetto alle precedenti previsioni. Dipenderà dalla misura in cui l’amministrazione taglierà gli investimenti nelle infrastrutture ed eliminerà il credito d’imposta di 7.500 dollari per i nuovi acquirenti previsto dall’Inflation Reduction Act (Ira).

Tuttavia – sottolinea GlobalData – Trump potrebbe incentivare l’assemblaggio statunitense di veicoli elettrici cinesi o di altri Paesi e la produzione di batterie.

Anche S&P Global Mobility abbassa dal 40% al 29% la quota di mercato dei veicoli elettrici in Usa entro il 2030, mentre Goldman Sachs sottolinea il danno che subirebbero l’Europa, e soprattutto i costruttori tedeschi, se Trump mantenesse la minaccia di tariffe più elevate applicate alle auto esportate in Usa.

Per questo Goldman Sachs abbassa allo 0,8% le stime di crescita nel 2025 del prodotto interno lordo dei 20 Paesi che utilizzano l’euro, contro l’1,1% precedente. E prevede che il prossimo anno l’economia tedesca crescerà solo dello 0,5%, poco più della metà della crescita dello 0,9% previsto in precedenza.

L’International Energy Agency (Iea), invece, prevede che nei prossimi anni la transizione elettrica nel mondo sarà guidata dai veicoli elettrici ibridi plug-in, che già nella prima metà del 2024 rappresentavano oltre il 35% del mercato totale dei veicoli elettrici.

A guidare questo trend sarà la Cina, dove nel 2024 le vendite di plug-in sono cresciute del 70% (soprattutto quelle di ibridi plug-in con un’autonomia maggiore), mentre quelle di veicoli totalmente elettrici solo del 15%.

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