Il Presidente dell’Ente Nazionale per la trasformazione digitale, Pasquale Aiello, ha rimarcato l’importanza della centralità delle persone in un contesto, come quello italiano, privo di riconoscimento del merito ed incapace di coinvolgere la cittadinanza attiva ed i lavoratori.

Queste le parole del Presidente Aiello:
“Mi piacerebbe un’Italia in cui si desse all’Uomo la vera libertà di effettuare scelte che creino un valore subito percepibile dall’individuo e dalla collettività. Possiamo chiamarla anche Inclusione e Futuro“.
Lo stesso Pasquale Aiello, intervistato da Giorgio Zanchini sulle fragilità del nostro Paese, ha sottolineato la malsana abitudine dei decisori politici italiani di non analizzare i fenomeni sociali e fare delle scelta in assenza totale di valutazioni di impatto.
Il Presidente dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale ha fatto un’analisi dei mutamenti socio-culturali degli ultimi anni sintetizzata in queste parole:
“Durante il corso degli ultimi anni sono giunti a maturazione dei processi spontanei di grandissima rilevanza sociale, economica e culturale.
Per misurarli solitamente si usano quelli che oggi chiamiamo KPI o più semplicemente indicatori. Sono sempre stati utilizzati da Economisti, Sociologi e Statisti.
Questa volta non esistono indicatori capaci di misurare quello che è accaduto e che ancora sta avvenendo.
Con una grande visione, era possibile percepirli, metterli in relazione e valutarne l’impatto. Nessuno dall’alto ha avuto questa capacità e gli eventi hanno seguito, nel bene e nel male, il loro corso fisiologico.
Tali processi hanno creato le basi per creare in Italia, e non solo, un sistema organizzativo predisposto a gestire l’Innovazione.
Non si può innovare la notte per il giorno, ci vuole un ecosistema che ha punti fermi e metodologia adattiva.
Gli indicatori succitati, ormai possiamo chiamarli fenomeni in via di consolidamento:
1) Il depauperamento di tutti i ceti sociali e l’arrivo della 4.0, benché ritardato, e del Covid hanno spinto le persone a reagire partendo dalle proprie capacità latenti, mai espresse perché sempre represse da un contesto senza riconoscenza per il merito e lo spirito di iniziativa
2) Il mercato del lavoro è cambiato senza alcuna riforma annunciata per proclama di parte. Giocoforza le persone, dopo aver conosciuto la resilienza, hanno messo in campo il proprio potenziale inespresso con risultati eccezionali. Non torneranno più indietro per niente e per nessuno
3) Le lobbies perdono potere, iniziano le fughe ed inizia a svanire l’incapsulamento da retrotopia.
4) La consapevolezza degli individui circa il proprio potere decisionale ed il valore come espressione della propria dignità, li ha portati a capire dinamiche spesso ignote, che ha reso molti proattivi dinnanzi ad ostacoli che potevano sembrare insormontabili
5) L’impossibilità di molti, di produrre, gestire le scadenze, fare salti mortali per continuare a tenere aperta la saracinesca, correndo sempre di più, ogni giorno, e solo per mantenere il sostentamento minimo per la propria famiglia o per i propri dipendenti, indebitandosi
Uno o Cento dipendenti per molti era indifferente, hanno ed avevano dignità ed amore per ciò che avevano creato. “Avevano” perché molti non hanno retto a questo stato di cose
A queste persone veniva chiesto di cambiare, ma dovevano correre come il criceto che fa girare la ruota in loop, all’infinito
Mentre chi aveva ancora forza economica per generare lavoro e valore della produzione ha mostrato cecità, presunzione e non volontà di rivedere il proprio modello organizzativo. Gli effetti sono stati catastrofici. E’ arrivato il momento di invertire questo stato di cose.”
Fonte: Pasquale Aiello: “Senza inclusione sociale non esiste futuro per l’Italia”