(Adnkronos) – Dan e Ryan Friedkin non hanno ancora deciso. O, meglio, non hanno ancora trovato la soluzione che possa assicurare una svolta alla Roma, sia sul piano societario, con la nomina del nuovo Ceo e di un responsabile dell’area tecnica, sia sul piano del campo, con la scelta del nuovo allenatore che dovrà sostituire Ivan Juric, a meno di ripensamenti sempre possibili. Ad aggiungere confusione alla confusione, le notizie che arrivano sul viaggio programmato a Roma per questo weekend. La prenotazione degli slot per l’atterraggio a Ciampino di tre aerei della flotta del Gruppo Friedkin, e soprattutto la successiva cancellazione, sono segnali che possono essere letti in diverse direzioni.
La più probabile, stando a quanto l’Adnkronos è in grado di ricostruire, è che i contatti in corso non abbiano ancora portato a una fumata bianca, e che la presenza a Roma dei proprietari americani sia rimandata all’inizio della prossima settimana. Qualcosa, però, non è andata come previsto fino a qualche ora fa. Evidentemente, serve ancora tempo per seguire lo schema che i Friedkin hanno in mente: la nomina del Ceo come premessa indispensabile per la scelta del nuovo allenatore, che deve essere il primo atto della nuova gestione societaria.
Prima ancora dei nomi, con le indiscrezioni più insistenti che continuano a indicare Roberto Mancini come principale candidato alla panchina, il nodo da sciogliere riguarda la scelta tra una soluzione pluriennale, con una programmazione definita, e una nuova soluzione tampone, a termine. Nel primo caso, anche qualora la scelta dovesse cadere su un altro profilo, il fattore tempo dovrebbe suggerire di chiudere prima possibile per sfruttare la sosta per le nazionali e impostare il nuovo corso. Nel secondo caso, meno probabile ma comunque , il risultato di domenica con il Bologna potrebbe paradossalmente allungare ancora la permanenza a Roma di Juric, vivendo sostanzialmente alla giornata.
La partita dell’Olimpico si giocherà in un clima sospeso, con i tifosi ancora di fronte alla scelta che li sta interrogando da settimane tra una dura contestazione verso società, allenatore e giocatori e la necessità di sostenere in qualche modo una squadra che rischia seriamente di avvitarsi in una crisi pericolosa. Dan e Ryan Friedkin la vedranno, forse, ancora da lontano. Per ora, restano il silenzio e la confusione. (Di Fabio Insenga)