(Adnkronos) – Le giuste tecniche per creare un impatto autentico e duraturo con il pubblico di fronte a sé. Il Metodo Parlare Chiaro®, ideato da Chiara Alzati Corporate Effective Communication & Public Speaking Trainer, insegna le strategie migliori.
Mlano, 4 febbraio 2025.Parlare in pubblico è una delle abilità più ambite, ma anche una delle più temute. Nonostante l’esperienza o il carisma di un oratore, tutti, prima o poi, inciampano in piccoli errori che possono compromettere la connessione con il pubblico. Anche i migliori oratori, infatti, possono incappare in momenti di imbarazzo che, senza volerlo, creano distanza tra loro e chi li ascolta. Questo fenomeno non è raro e può manifestarsi come una sensazione di disagio iniziale che rischia di sfociare in una comunicazione inefficace. La chiave sta nel riconoscere questi errori e imparare a correggerli, creando una comunicazione sempre più autentica e capace di avvicinare l’oratore al suo pubblico. È quanto insegna il Metodo Parlare Chiaro® ideato da Chiara Alzati, Corporate Effective Communication & Public Speaking Trainer e fondatrice della Chiara Alzati S.r.l.
«Sono tre gli errori più comuni da evitare per mantenere viva la connessione con chi ci ascolta – spiega Chiara Alzati –. Consiglio prima di tutto di non distogliere il contatto visivo. Lo sguardo è un ponte emotivo che crea connessione con il pubblico e deve essere ampio e inclusivo. Se l’oratore prova disagio, può focalizzarsi leggermente di più su chi trasmette calma e fiducia, senza però escludere il resto dell’audience. Secondo errore comune: riutilizzare la stessa presentazione in contesti diversi. Ogni pubblico ha esigenze, aspettative e un dialogo mentale unico. Adattare il messaggio a chi ascolta non è un dettaglio, ma la chiave per rendere la propria comunicazione davvero efficace. Infine terzo errore: improvvisare risposte a domande difficili. Non è necessario sapere tutto. Se arriva una domanda scomoda, si può ammettere con onestà che non si ha la risposta, anziché rischiare di compromettere la propria credibilità».
Per catturare l’attenzione del pubblico, i primi minuti sono decisivi. In quei pochi istanti, gli spettatori decidono se seguirci con interesse o lasciarsi distrarre. Aprire con i soliti convenevoli non aiuta, come sottolinea Chiara Alzati: «Consiglio piuttosto di osare, anche se non è qualcosa che si fa di solito. Perché il pubblico non ricorda chi gioca sul sicuro, ma chi si distingue».
Osare significa uscire dalla zona di comfort per creare un momento memorabile, capace di suscitare curiosità e connessione emotiva. Per farlo, esistono alcune tecniche efficaci da utilizzare in ogni presentazione: «Ci sono diversi strumenti: un aneddoto coinvolgente, ossia iniziare con una storia personale o un episodio curioso permette di creare un legame immediato con il pubblico. Una domanda provocatoria: porre una domanda inaspettata o sfidante stimola l’attenzione e invita alla riflessione. Un dato sorprendente: citare una statistica scioccante o un fatto poco conosciuto incuriosisce e prepara il pubblico al tema della presentazione. Una citazione potente: aprire con una frase d’impatto di un personaggio noto può dare autorevolezza e creare un ponte emotivo con gli ascoltatori. Un gesto o un’azione insolita: camminare in silenzio, mostrare un oggetto significativo o fare qualcosa di inaspettato rompe la monotonia e sorprende l’audience. L’uso dell’umorismo: una battuta intelligente o un’osservazione divertente alleggeriscono il clima e rendono il pubblico più ricettivo».
Sperimentare queste tecniche permette di distinguersi e di rendere l’inizio di ogni presentazione indimenticabile. Inoltre, rimanere per alcuni secondi in silenzio, fermi guardando il pubblico, prima di iniziare a parlare è sempre una scelta vincente. «Questo momento di silenzio – sottolinea Alzati – crea suspense, cattura naturalmente l’attenzione e trasmette sicurezza. Inoltre, permette di stabilire un contatto visivo con il pubblico e di predisporlo all’ascolto, rendendo l’inizio della presentazione ancora più efficace».
Altro aspetto importante per un oratore è aumentare l’empatia con il suo pubblico. La paura di non riuscirci può trasformarsi in un ostacolo insormontabile se non gestita correttamente. «So quanto possa essere difficile connettersi davvero con una platea e quanto possa pesare quel senso di incertezza mentre si parla. Nel mio metodo ho raccolto tre consigli semplici e pratici. Ecco un’anticipazione: il primo consiglio è sorridere. Il sorriso è il ponte più diretto per creare connessione. Essere troppo rigidi o seri alza un muro tra se stessi e chi ci ascolta. Secondo: adottare un tono conversazionale, parlando in modo accogliente e naturale ed evitando impostazioni troppo dure. Terzo consiglio: raccontare storie personali. Gli aneddoti svelano la nostra umanità e ci rendono più autentici, favorendo così la connessione che stiamo cercando con il pubblico», conclude Chiara Alzati.
Se non individuati e corretti, questi errori comuni possono creare distanza e disinteresse nel pubblico. Il Metodo Parlare Chiaro® consente di comunicare con presenza emotiva, autorevolezza e autenticità, aiutando a superare la paura iniziale e a costruire un legame più forte e coinvolgente con gli ascoltatori.
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