giovedì, Novembre 21, 2024

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Cimmino Caserta (Plasmon): “Programma Academy modello condiviso”

(Adnkronos) – “Il programma Academy rappresenta un esempio virtuoso di collegamento tra le istituzioni, le società scientifiche, gli operatori della filiera, i giovani professionisti, i media e le aziende. E’ la consapevolezza di un’azienda come Plasmon, con 122 anni di esperienza, che decide quale impegno assumere per il futuro e su quali temi concentrarsi. L’obiettivo è catalizzare approcci collaborativi, superando quelli a silos, in modo che tutti gli stakeholder possano contribuire a creare un modello condiviso”. Così Luigi Cimmino Caserta, responsabile dei Rapporti istituzionali di Kraft Heinz Italia – Plasmon, oggi al Senato, nel suo intervento in occasione di un incontro sul tema ‘Da buone pratiche regionali a linee guida nazionali sull’alimentazione dei bambini negli asili nido’, con l’obiettivo di incoraggiare le Regioni a dotarsi di specifici strumenti d’indirizzo per l’alimentazione dei bambini nelle scuole dell’infanzia e la compilazione di vere e proprie linee guida nazionali. 

“Grazie al lavoro svolto” con le istituzioni, “è stato siglato un protocollo di intesa – continua Cimmino Caserta – volto a valorizzare la filiera agroalimentare per gli alimenti destinati all’infanzia. Chi acquista un alimento per l’infanzia, infatti, non sceglie solo un marchio, ma un prodotto frutto di una trasformazione di materie prime, supportata da agricoltori e allevatori. L’impegno è quindi di valorizzare la filiera italiana, che si distingue per le eccellenze normative nel settore degli alimenti per bambini. Negli ultimi anni – aggiunge – il programma si è evoluto coinvolgendo istituzioni nazionali e regionali e riunendo tutti gli stakeholder interessati a dare un contributo al progetto di filiera. Questo ha portato alla creazione di un modello, partito dalla regione Lombardia, ma che potrebbe essere applicato anche in altre regioni, in cui sono coinvolte sia le società scientifiche, che dettano le linee guida, sia quelle che contribuiscono alla formazione dei nuovi professionisti, impegnati non solo nella clinica, ma anche nella prevenzione”.  

Un altro aspetto rilevante “riguarda gli operatori della filiera per valorizzare una parte spesso sconosciuta del processo produttivo – sottolinea Cimmino Caserta – Ad esempio, quando si va a mangiare una pizza, si è attenti a scegliere in maniera consapevole, informandosi sull’origine degli ingredienti. Tuttavia, questa consapevolezza manca spesso quando si tratta di alimenti per bambini da 0 a 3 anni, dove diamo per scontata la qualità. In realtà, se un genitore desidera sapere l’origine della pastina che dà al proprio figlio, che potrebbe essere fatta con grano importato dal Canada o trasformata in un Paese dell’Est, dovrebbe avere accesso a queste informazioni per fare una scelta consapevole. Purtroppo – riflette – questa chiarezza manca anche nella ristorazione scolastica. Per questo stiamo lavorando per creare un modello aperto a tutti, non solo a Plasmon, ma anche a tutti gli operatori che vogliono valorizzare un percorso Made in Italy, facilitando la creazione di un percorso di eccellenza”.  

“Sosteniamo la filiera italiana nel piatto del bambino – prosegue Cimmino Caserta – e siamo impegnati a promuovere una corretta alimentazione soprattutto nei primi mille giorni di vita, cruciali per lo sviluppo metabolico e per la salute dell’adulto. In questo senso siamo molto soddisfatti e orgogliosi del lavoro svolto. Gli attori coinvolti rappresentano un modello virtuoso che speriamo di poter estendere a livello più ampio”. 

Del resto, osserva, “nel momento in cui consideriamo un brand che rappresenta un pezzo di storia di questo Paese, come Plasmon che ha 122 anni, riconosciamo che la sua missione iniziale era aiutare i soggetti fragili. Plasmon nacque come integratore per fornire proteine a bambini e anziani in un periodo in cui l’alimentazione non era adeguata. Fu creato questo prodotto per offrire supporto nutrizionale a coloro che ne avevano più bisogno. Oggi, dopo un lungo percorso, ci troviamo a fronteggiare sfide simili. Se però non mettiamo al centro della nostra attività l’aspetto rigorosamente scientifico legato alla nutrizione – rimarca – rischiamo di cadere in un percorso esclusivamente di marketing, perdendo di vista la nostra visione originaria. Uno degli obiettivi del progetto Academy è stato quello di creare uno ‘zaino di salute’ per la famiglia. L’idea è quella di fornire, ai bambini che vanno a scuola, informazioni utili, che ritrovano poi anche negli ambulatori medici, attraverso materiali istituzionali, non legati a specifiche aziende”. 

Questi materiali “diventano un investimento in salute per tutta la famiglia – evidenzia Cimmino Caserta – Quando i genitori prestano particolare attenzione a ciò che mangiano i loro figli, anche le abitudini alimentari della famiglia migliorano, fanno scelte più consapevoli anche per se stesse, come spegnere la televisione durante i pasti o evitare di dare il telefonino o l’iPad al bambino mentre mangia. Ci sono studi che dimostrano che i bambini distratti durante i pasti, ad esempio con dispositivi elettronici, hanno un tasso di obesità più elevato, perché non prestano attenzione a ciò che stanno mangiando”. In questo contesto, conclude, “è fondamentale valorizzare la diversità culturale del nostro Paese. Le aziende devono impegnarsi a mantenere certi valori, come la trasparenza, affinché le famiglie possano fare scelte consapevoli”. 

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