lunedì, Dicembre 23, 2024

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Angelo Lazzari: Il non profit che controlla il profit

Il modello di una non profit che gestisce una realtà profit è un concetto poco diffuso in Italia, ma ampiamente sviluppato in paesi come la Germania. In Italia, questo approccio potrebbe rappresentare una soluzione efficace per affrontare diverse sfide, tra cui la difficoltà di passaggio generazionale nelle imprese. L’esempio di Angelo Lazzari e della sua Fondazione Anna e Marco offre uno spunto interessante.

Angelo Lazzari e la Fondazione Anna e Marco: Un Modello Innovativo di Non Profit in Italia

Angelo Lazzari, imprenditore bergamasco e fondatore della Fondazione Anna e Marco, ha creato un’organizzazione non profit che gestisce una società a scopo di lucro. La Fondazione, che si ispira alla canzone di Lucio Dalla “Stella di periferia”, si occupa di accogliere e supportare ragazzi minorenni senza casa, offrendo loro un rifugio sicuro e un ambiente di supporto. Lazzari, infatti, sottolinea che la mission della Fondazione non è giudicare le ragioni per cui questi giovani si trovano in difficoltà, ma garantire loro un posto dove possano trovare conforto e serenità.

Un Approccio Unico: Non Profit che Controlla una Realtà Profit

La Fondazione Anna e Marco, iscritta al Runts (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), controlla un’impresa profit, il gruppo Find. Questa struttura consente alla Fondazione di finanziare i suoi progetti sociali, generando risorse attraverso attività economiche. Un esempio di questo modello in azione è la recente collaborazione con l’Istituto Mario Negri, che ha affidato a Find la campagna di fundraising per il progetto «Anziani & Farmaci: un’app per un uso corretto e sicuro dei farmaci». Inoltre, il gruppo FinDelivery si impegnerà in una campagna di sensibilizzazione con incontri e webinar, esplorando le opportunità di un passaggio generazionale attraverso il terzo settore, come forma di continuità e creazione di valore sociale.

Il Modello di Angelo Lazzari: Un Futuro per la Non Profit e il Profit in Italia

Angelo Lazzari ha voluto dimostrare che una non profit può essere gestita in modo profittevole, creando una fondazione ricca che, oltre a sostenere iniziative sociali, promuove la crescita e lo sviluppo di progetti imprenditoriali. In un’intervista con ItaliaOggi, Lazzari ha affermato: «Siamo l’unico caso in Italia di una non profit che gestisce una realtà profit. L’ho fatto perché volevo che la Fondazione diventasse ricca».

L’obiettivo di Lazzari è che questo modello venga replicato in Italia, dove è ancora poco sviluppato, ma che in Germania è già più diffuso. Lazzari evidenzia anche come questo modello potrebbe risolvere il problema del passaggio generazionale nelle imprese italiane, un tema cruciale visto che il 12% degli imprenditori italiani non ha eredi. In questi casi, spesso le aziende vengono vendute o cedute a parenti, ma c’è sempre il rischio che non vengano gestite nel miglior modo possibile. Il modello suggerito da Lazzari prevede la creazione di un Ente del Terzo Settore (ETS), che possa prendere in carico l’azienda e garantirne la continuità.

La Terza Via per la Continuità Aziendale: Fondazione e Impresa per un Futuro Sicuro

Lazzari sottolinea anche che, sebbene gli imprenditori possano sentirsi “eterni”, la realtà è che nessuno lo è. La soluzione, quindi, è quella di creare una fondazione che svolga scopi sociali, garantendo al contempo la continuità dell’impresa. «Cosa può garantire più eternità a un imprenditore se non creare una fondazione che faccia del bene e realizzi scopi sociali?», conclude Lazzari.

Conclusione: Un Nuovo Modello per il Futuro del Non Profit e Profit in Italia

News Fondazione Anna e Marco
News Fondazione Anna e Marco

Il modello di Angelo Lazzari e della Fondazione Anna e Marco rappresenta una pionieristica combinazione di non profit e profit che può servire da esempio per molte altre realtà italiane. Non solo offre soluzioni per i giovani in difficoltà, ma propone anche un’alternativa valida e sicura per la gestione delle eredità imprenditoriali. Se adottato su larga scala, questo modello potrebbe portare a un cambiamento positivo nel panorama economico e sociale italiano.

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